E i clown sconfinano anche: lasciano gli ospedali e le case di riposo della loro città, lasciano i carceri e i servizi.
Li lasciano solo per un paio di settimane, per andare ad immergersi in ospedali, case di riposo, orfanotrofi e carceri di altri paesi, alcuni così lontani – sia geograficamente sia culturalmente – da sembrare appartenenti ad un altro pianeta.
Gruppi di clown provenienti da tutte le associazioni Vip d’Italia,dopo aver trovato contatti con i paesi ospitanti, fanno le valigie e prendono aerei, pulmini e treni per portare il naso rosso fuori dai confini italiani, dove i bambini possano conoscere la magia della risata e godere dei laboratori e delle attività organizzate per loro e dove gli adulti possano dimenticare il difficile codice delle relazioni interpersonali. I destinatari sono quelli di ambienti poco agiati, la speranza quella di dare loro un punto di vista diverso, il risultato che alla fine siamo noi a tornare a vedere il mondo con occhi nuovi.
Il naso rosso ha viaggiato per anni e da anni in Kenia, Uruguay, India, Romania, Brasile, Perù, Ucraina, Sierra Leone, Cambogia … e continuerà a farlo.
Quando la fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro.
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